Comunità pastorale "San Giovanni Battista Scalabrini" – Como

sito delle parrocchie San Bartolomeo e San Rocco in Como

PENSIERI

Terza domenica Tempo Ordinario

Dal 18 gennaio al 25 gennaio di ogni anno ricorre la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Qui di seguito, come contributo alla riflessione, vi propongo un piccolo brano di un grande padre della Chiesa del VI secolo: Doroteo di Gaza.

«Perché comprendiate il senso del discorso, vi propongo un’immagine tratta dai padri. Immaginate che per terra vi sia un cerchio, ovvero una linea circolare tracciata con il compasso a partire da un centro. Si chiama centro il punto che sta proprio in mezzo al cerchio. Prestate attenzione a ciò che vi dico. Immaginate che questo cerchio sia il mondo, che il punto centrale del cerchio sia Dio e che le linee che dalla circonferenza arrivano al centro siano i cammini o i modi di vivere degli uomini. Poiché dunque i santi, nel desiderio di avvicinarsi a Dio, avanzano verso l’interno, nella misura in cui avanzano si avvicinano a Dio e gli uni agli altri; e quanto più si avvicinano gli uni agli altri, tanto più si avvicinano a Dio. Immaginate allo stesso modo la separazione. Quando, infatti, si allontanano da Dio e si ritirano verso l’esterno, è chiaro che quanto più si ritirano e si allontanano da Dio, tanto più si allontanano gli uni dagli altri, e quanto più si allontanano gli uni dagli altri, tanto più si allontanano anche da Dio. Ecco, tale è la natura dell’amore. Nella misura in cui siamo lontani e non amiamo Dio, nella stessa misura ciascuno di noi prende le distanze dal prossimo; se invece amiamo Dio, quanto più ci avviciniamo a Dio attraverso l’amore per lui, tanto più siamo uniti all’amore del prossimo, e quanto più siamo uniti al prossimo, tanto più siamo uniti a Dio» (Doroteo di Gaza, Insegnamenti, 78).

Quanto più gli uomini si avvicinano a Dio, tanto più diventano solidali tra loro, e quanto più si stringono nell’amore tra loro, tanto più scoprono Dio vicino. Certo, c’è anche il rischio di procedere sui raggi al contrario, ossia verso l’esterno, e allora si spezza l’incontro con Dio e delle persone tra loro. Chi ama il prossimo ama anche Dio e viceversa.
«Gesù proclama un vangelo, una buona notizia. E di quale buona notizia si tratta? “Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino”.
Questa sì che è una buona notizia: Dio è vicino, non sei più solo! E questa notizia cambia la vita.
“Vivi” solitario in un appartamento di via Anzani: non sei solo, Dio ti si è fatto prossimo, vicino.
“Vivi” chiuso nel tuo dolore, nel buio della tua casa in via Giulio Cesare: ti voglio dare una buona notizia: Dio è al tuo fianco e vede le tue lacrime.
“Vivi” con la paura di incontrare le persone che ti hanno fatto del male e per questo non passeggi più per via Milano: non temere, Dio cammina con te.
La solitudine è la vera morte. Perché è difficile morire, ma è ancor più difficile vivere in solitudine. Ma il Signore è vicino. Credi a questa bella notizia. Converti i tuoi pensieri. Non fissarti sul passato. Il Signore, proprio lui, si è fatto vicino a te!» (Enzo).

Trinità Beata,
rompi la nostra solitudine,
donaci la tua comunione.
Trinità Beata,
concedi a ciascuno di noi la grazia
di essere vicino a chi è solo.

A proposito di solitudine e comunione, consiglio la visione del film Quasi amici di Olivier Nakache ed Eric Toledano, con François Cluzet, Omar Sy, Anne Le Ny, Audrey Fleurot, Clotilde Mollet, 112 min., Francia 2011.