Terza Domenica di Pasqua
Gesù ha chiamato Pietro a seguirlo e Pietro, pian piano, si è fidato di Gesù fino a riconoscerlo come Figlio del Dio vivente. Ma poi è arrivata l’ultima pasqua, quella dell’Agnello immolato sulla croce. E Pietro – al di là dei suoi effimeri entusiasmi: “darò la mia vita per te” – tradisce il Maestro, tradisce l’Amico.
Ma la storia dell’amicizia tra Gesù e Pietro non finisce. Pietro corre al sepolcro e lo trova vuoto. Poi Gesù si presenta di nuovo a Pietro.
Eppure, dopo le apparizioni del Risorto, Pietro torna alla sua vecchia vita, torna a pescare sulle rive del lago. E ancora una volta è Gesù che deve rimettersi sulle sue tracce per ricordargli l’unica cosa essenziale: “Seguimi!”.
Bellissimo! Non finiremo mai di ringraziare abbastanza l’apostolo Pietro: al di là dei tipi agiografici, egli ci ricorda tre cose fondamentali: 1) Seguire Gesù è bello: rende la vita piena e gustosa; 2) Abbandonare Gesù, benché doloroso, è facile; 3) Gesù ci viene sempre a riprendere e a ricordarci l’essenziale: “Seguimi!”. (Enzo)