Diciassettesima Domenica del Tempo Ordinario
SCUOLA ESTIVA DI PREGHIERA – QUINTO ESERCIZIO: LA BENEDIZIONE
I primi tre esercizi – apertura del cuore, invocazione dello Spirito Santo, preghiera del Padre nostro – costituiscono i tre esercizi con cui si aprono le nostre giornate. Settimana scorsa, poi, abbiamo suggerito di introdurre anche la preghiera del cuore perché scandisca le ore delle nostre giornate.
L’esercizio da aggiungere questa settimana consiste, invece, nel provare a sostare un breve istante in preghiera prima dei pasti per imparare a benedire il Signore per i doni che quotidianamente riceviamo da lui. Una preghiera di benedizione da usare prima dei pasti potrebbe essere liberamente modellata a partire da queste brevi benedizioni: «Benedetto sei tu Signore che apri la tua mano e sazi ogni vivente» oppure «Benedetto sei tu Padre che anche oggi non ti dimentichi dei tuoi figli».
PERLE DEI PADRI DELLA CHIESA PER L’ESTATE
«Figli della vera luce fuggite la faziosità e le dottrine perverse. Dove è il pastore ivi seguitelo come pecore. Molti lupi degni di fede con lusinghe malvagie seducono chi corre nel Signore. Ma essi non avranno posto nella vostra unità. State lontani dalle erbe cattive che Gesù Cristo non coltiva, perché non sono piantagione del Padre. Non ho trovato divisione in mezzo a voi, ma selezione. Quanti sono di Dio e di Gesù Cristo, tanti sono con il vescovo. Quelli che pentiti rientrano nell’unità della Chiesa saranno di Dio perché vivono secondo Gesù Cristo. Non lasciatevi ingannare fratelli miei. Se qualcuno segue lo scismatico non erediterà il regno di Dio. Se qualcuno marcia nella dottrina eretica egli non partecipa della passione di Cristo. Preoccupatevi di attendere ad una sola eucarestia. Una è la carne di nostro Signore Gesù Cristo e uno il calice dell’unità del suo sangue, uno è l’altare come uno solo è il vescovo con il presbiterato e i diaconi miei conservi. Se ciò farete, lo farete secondo Dio. Se alcuni hanno voluto ingannarmi secondo la carne, lo spirito, invece, che viene da Dio non è stato ingannato. Egli sa donde viene e dove va e rivela i segreti. Quando ero in mezzo a voi gridai e a voce alta, con la voce di Dio: state uniti al vescovo, ai presbiteri e ai diaconi. Quanto a quelli che hanno sospettato che io gridai prevedendo lo scisma di alcuni mi sia testimone colui per il quale sono incatenato che non ne ebbi notizia da carne di uomo. Fu lo spirito che me lo annunziò dicendo: non fate nulla senza il vescovo, custodite la vostra carne come tempio di Dio, amate l’unità, fuggite le faziosità, siate imitatori di Gesù Cristo come egli lo è del Padre suo. Io feci quello che era in me come uomo che agisce per l’unità. Dove infatti c’è la fazione, Dio non c’è. Il Signore perdona a chi si pente, se si pente per l’unità di Dio, e il sinedrio del vescovo. Confido nella grazia di Gesù Cristo che vi libererà da ogni laccio. Vi esorto a non fare nulla con spirito di contesa, ma secondo la dottrina del Cristo. Ho ascoltato alcuni che dicevano: se non lo trovo negli archivi, nel vangelo io non credo. Io risposi loro che sta scritto, ed essi di rimando che questo è da provare. Per me l’archivio è Gesù Cristo, i miei archivi inamovibili la sua croce, la sua morte e resurrezione e la fede che viene da lui, in questo voglio per la vostra preghiera essere giustificato.» (Sant’Ignazio di Antiochia, Lettera ai Filadelfiesi, inizio II secolo d.C.).